Gela. Il conflitto a distanza, fatto di carte bollate e aule di tribunale, che contrappone i rappresentanti delle associazioni Aria Nuova e Amici della terra al direttore generale di Palazzo di Città Renato Mauro si arricchisce di un nuovo capitolo.
Questa volta, infatti, è stato il dirigente comunale a chiamare in giudizio Emanuele Amato, presidente di Amici della terra. Il funzionario chiede un cospicuo risarcimento danni: giustificato, stando ai suoi legali, dall’accanimento mediatico che lo ha visto protagonista dopo le denunce sporte dallo stesso Amato e da Saverio Di Blasi.
Al centro del contendere, la legittimità dell’incarico di direttore generale assunto dallo stesso Mauro. Adesso, saranno i giudici del tribunale a decidere: il procedimento inizierà nei prossimi mesi. Più volte, Amato e Di Blasi hanno presentato esposti contro il direttore generale. Adesso, nello scontro, si aggiunge un’altra fermata. Proprio Amato e Di Blasi, infatti, dopo aver ricevuto una missiva anonima che li informava, hanno chiesto chiarimenti ai funzionari comunali per capire se la procedura di acquisizione di una cappella funeraria all’interno del cimitero monumentale, messa in atto da Renato Mauro, sia legittima.
Un esposto è stato depositato sui tavoli dei militari della guardia di finanza. Accuse rimandate al mittente dal direttore generale Mauro.