Gela. Ha subito due incendi di auto in tre anni ma non si lascia intimorire. Angelo Cialdino, il trentaseienne imprenditore gelese vittima di un attentato intimidatorio, è tornato in città dopo aver saputo del rogo che aveva danneggiato la sua Bmw X5.
Si trovava nel Nord Italia per motivi di lavoro, dove la sua azienda ha in itinere una commessa nel settore della metalmeccanica. E’ amareggiato il giovane imprenditore e sottolinea di aver denunciato gli uomini del pizzo tre anni fa. Una scelta coraggiosa, che ha consentito l’arresto di estortori, già condannati. Il primo attentato lo ha subito nel 2009, sempre ad un’auto parcheggiata sotto casa. Due giorni fa l’episodio si è ripetuto, ancora sotto la sua abitazione, nel quartiere Settefarine, mentre Cialdino si trovava in Lombardia a seguire un cantiere. L’incendio, domato dai vigili del fuoco, ha distrutto completamente la parte anteriore dell’autovettura. Va anche sottolineato che Cialdino non è stato arrestato nel 2004 per una vicenda giudiziaria che riguardava una presunta truffa. Si è trattato di un caso di omonimia. L’imprenditore ha anzi contribuito con la sue denunce a identificare le persone che avevano preteso soldi dalla sua impresa.