Gela. Oltre settanta agricoltori hanno scelto di costituirsi parte civile contro tre alti dirigenti della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. Così, davanti al giudice dell’udienza preliminare Veronica Vaccaro, compariranno l’attuale amministratore delegato della fabbrica Bernardo Casa e gli ex vertici Battista Grosso e Giuseppe Ricci. Sono accusati di danneggiamento e getto pericoloso di cose.
Non avrebbero adottato le necessarie misure di prevenzione per impedire il rilascio di fumi e gli sversamenti d’idrocarburi che, stando all’accusa, avrebbero danneggiato diverse coltivazioni, soprattutto nell’area rurale più prossima alla fabbrica e nella zona delle contrade Mignechi e Bulala.
Oltre agli agricoltori, i rappresentanti di due associazioni ambientaliste, Amici della terra e Aria Nuova, potrebbero costituirsi parte civile. Il procedimento penale avviato si trova, allo stato attuale, in fase d’incidente probatorio.
Durante l’udienza già fissata per giovedì, il gup Veronica Vaccaro dovrebbe assegnare l’incarico ad un perito che avrà il compito di definire i particolari alla base delle denunce depositate sui tavoli della procura. I danni alle colture contestati riguardano un arco temporale molto ampio: proprio quello abbracciato dalla reggenza dei funzionari finiti sott’accusa.