Dal commissariamento Sofige parte nuova inchiesta: sequestri per 20 milioni

 
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Gela. Si torna a parlare della banca di credito cooperativo Sofige. Dopo l’inchiesta avviata nel 2005, la Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta, sotto il coordinamento della DDA diretta dal Procuratore Sergio Lari ha eseguito stamattina una serie di sequestri per circa 20 milioni di euro ritenuti frutto di riciclaggio.

L’operazione è stata eseguita a Catania e a Milano.  Le complesse indagini, coordinate dal procuratore aggiunto  Domenico Gozzo, hanno permesso di accertare ben 33 casi di riciclaggio, facendo emergere, altresì, il coinvolgimento di decine di società di capitale, alcune delle quali avevano residenti in veri e propri paradisi fiscali.  Destinatario del provvedimento  un imprenditore catanese molto conosciuto, le cui aziende, secondo le dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, sarebbero da ricondurre nella disponibilità del boss “Piddu” Madonia.

L’inchiesta Sofige nel 2005 portò anche all’incriminazione dei vertici dell’istituto di credito cooperativo, accusati di omesso controllo e di aver ostacolato la verifica della banca d’Italia. Secondo l’incriminazione la banca concedeva prestiti ben al di sopra degli importi normalmente elargiti. Gestiva fondi e amministravano i mandati giudiziari che gli venivano affidati dopo i sequestri. A beneficiare del loro inusuale impegno, però, non era nè lo stato nè privati ed onesti cittadini bensì i boss della “Stidda”. Con queste accuse vennero  arrestati i vertici della Sofige, un piccolo istituto di credito di Gela, al termine di una indagine condotta dagli investigatori della direzione investigativa antimafia e del Gico della Guardia di Finanza in collaborazione con Bankitalia. Sette arresti a decapitare i vertici a decapitare i vertici di quella che, stando agli investigatori, era una vera e propria banca della “Stidda”. Fra le persone finite in manette c’era anche l’amministratore giudiziario. Per tutti le accuse sono di concorso esterno nell’associazione mafiosa, ostacolo all’esercizio delle funzioni pubbliche delle autorità di vigilanza, peculato e abuso d’ufficio aggravati dal fine di agevolare le attività dell’associazione mafiosa.

La Sofige, nata nella metà degli anni Ottanta, come piccola finanziaria al servizio dei dipendenti del petrolchimico di Gela, dieci anni fa si è trasformata in banca di credito cooperativo. La banca, che aveva un unico sportello e propri a gela, venne fondata a metà degli anni Ottanta come finanziaria al servizio dei dipendenti del petrolchimico.

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