Gela. Fuori dai cancelli della fabbrica Eni da oltre un anno e senza alcuna risposta: da due giorni, sei lavoratori ex Remosa hanno organizzato un sit-in spontaneo chiedendo solidarietà ai colleghi dell’indotto. La risposta giunta dai vertici dello stabilimento di contrada Piana del Signore, giovedì, è stata netta: stop ai permessi
di lavoro per tutti gli operai che, nelle prime ore della mattina, avevano scelto di non oltrepassare gli ingressi, aderendo alla richiesta giunta dai colleghi in protesta.
L’indotto si è fermato perché, senza il rilascio dei permessi di lavoro, gli operai rientrati in servizio non hanno avuto alcuna autorizzazione ad accedere a cantieri o impianti.
“Siamo disponibili a svolgere anche attività di pulizia in fabbrica – spiegano i sei operai in sit-in – vogliamo solo lavorare. Perché l’azienda del gruppo Amarù, titolare dei contratti un tempo assegnati alla Remosa, ha inspiegabilmente scelto di non assorbirci? Abbiamo lavorato in questo stabilimento per oltre quindici anni e adesso cosa dovremmo fare? Di certo, il lavoro non manca. Gli straordinari si effettuano regolarmente ma per noi sembra non esserci posto. Sono stati assunti dipendenti giovani e senza alcun carico familiare”. Ignazio Granvillano, Luca Ascia, Alberto Monachella, Giuseppe Vella e Giacomo Marazzotta non risparmiano critiche neanche al sindacato.
“Siamo stati letteralmente abbandonati – continuano – i sindacati ci dicono solo che il prefetto di Caltanissetta non ha ancora fissato una riunione sul nostro caso. E i mutui chi dovrebbe pagarli?”.
I sei lavoratori chiedono il rispetto dei parametri per l’assorbimento in altre società impegnate nell’indotto Eni. “In questa fabbrica – ammettono – si effettuano ore di straordinario continue. Quindi, c’è bisogno di lavoratori. Noi, invece, siamo tenuti fuori e, cosa ancora più grave, senza alcuna motivazione ufficiale”. Inedita, inoltre, è stata la risposta giunta dai vertici della fabbrica di contrada Piana del Signore.
Il divieto di rilasciare permessi di lavoro agli operai rientrati in servizio dopo aver aderito, per qualche ora, al sit-in organizzato dai sei colleghi ha pochi precedenti soprattutto negli ultimi anni.
