Gela. “Molte attività continuano a chiudere, basta fare un giro lungo il centro storico. La
crisi è drammatica e le banche di certo non aiutano”. Il presidente della locale Confcommercio Rocco Pardo rilancia l’allarme
davanti ad un periodo sempre più difficile per esercenti e possibili clienti.
“La crisi Eni rafforza le difficoltà sul territorio – ammette – per questo, bisognerebbe lavorare in direzione di un’alternativa turistica e ci sono tanti imprenditori stranieri interessati. L’amministrazione comunale può e deve fare di più a partire dallo sblocco delle assegnazioni dei posti già aggiudicati per i nuovi chioschi. Tutto si è fermato”. L’uscita dalla stagnazione si chiama centri commerciali? “I commercianti locali – continua – non sono mai stati contrari all’apertura di centri commerciali in città. Si deve trattare, però, di strutture integrate con la nostra economia. Di certo, non ci interessano le speculazioni edilizie fini a sé stesse. Fino ad oggi, sia il progetto previsto lungo la 117 che quello nell’area di Montelungo non sono ancora pronti. Quindi, continuo ad appoggiare i centri commerciali naturali come quello di via Venezia”.
Davanti alla crisi, gli unici che sembrano resistere, espandendosi, sono i gruppi economici cinesi. “Negli ultimi mesi – conclude – anche diversi esercenti cinesi hanno chiuso le loro attività. Adesso, però, puntano sulle strutture di vendita di grandi dimensioni. In sostanza, veri e propri centri commerciali in piccolo”.