Gela. Stipendi arretrati da diversi mesi e futuro sempre più incerto per gran parte delle case famiglia cittadine. Diversi lavoratori, nelle ultime settimane, non hanno nascosto tutto il loro disappunto per buste paga che sembrano non arrivare mai.
La coperta finanziaria, anche a Palazzo di Città, però, appare sempre più corta.
“Allo stato attuale – spiega la dirigente del settore servizi sociali Maria Morinello – abbiamo liquidato i pagamenti dovuti alle case famiglia che lavorano su nostre commesse fino alla mensilità di aprile”.
Gli eventuali ritardi nel passaggio dei fondi dalle casse comunali a quelle delle cooperative che gestiscono buona parte delle strutture locali sarebbero dovuti a lungaggini burocratiche non preventivamente quantificabili.
“Non dobbiamo creare confusione – continua la dirigente – una cosa è la liquidazione delle somme dovute; altra, invece, è l’effettivo pagamento”. Intanto, la penuria economica non fa dormire sonni tranquilli ai gestori delle strutture e, soprattutto, ai tanti operatori impegnati in questo settore. C’è, addirittura, chi denuncia ritardi di pagamento fino a venti mesi.
Emergenza, inevitabilmente, che ne richiama altre. Senza incassi costanti, i gestori delle case famiglia con difficoltà riescono a garantire la regolarità contributiva ai loro dipendenti: i durc non in regola potrebbero aprire nuovi fronti di crisi.
“Purtroppo – conclude la dirigente Maria Morinello – allo stato attuale, non abbiamo ancora nessuna certezza sulle coperture che la regione potrà farci pervenire per i pagamenti in favore delle strutture di supporto. Abbiamo un’assoluta incertezza su questo fronte”.