Gela. In via Marconi, ieri, in assenza dell’amministrazione comunale, le segreterie sindacali di Cgil, Cisl e Uil si sono associate alla giornata di protesta promossa dai lavoratori del consorzio di bonifica 5 diretto da Vincenzo Caruso.
E’ stato proposto di istituire un tavolo tecnico che preveda la partecipazione degli esponenti politici e sindacali chiamati a risolvere il problema immediatamente dopo le festività di Pasqua.
“L’intero comparto agricolo è a rischio – accusa Caruso – se non si garantiscono le manutenzioni alle dighe che non sono mantenute nel migliore stato di efficienza.
La riforma regionale rischia di tradursi con un nuovo scippo a questo territorio. Non capisco come hanno rispettato l’omogeneità geografica prevista dalla stessa riforma che prima di essere approvata dovrà essere vagliata dalla terza commissione Attività produttive all’Ars.
Tra i componenti della stessa c’è il deputato Giuseppe Federico. La sua presenza potrebbe essere determinante anche chiamando in causa l’onorevole Giuseppe Arancio e agli altri due deputati all’Ars del territorio nisseno.
Loro – sottolinea Caruso – potrebbero fare parte integrante del tavolo tecnico permanente che mira a stabilizzare i 58 precari, garantire gli stipendi con regolarità stilando un preciso aspetto organizzativo. Il tavolo tecnico deve farsi promotore, inoltre, di un documento programmatico e condiviso da sottoporre ai consigli comunali.
Quella di Gela è la seconda piana più importante dell’isola eppure questa riforma non garantisce il mantenimento del consorzio”.
All’incontro hanno preso parte Ignazio Giudice (segretario Cgil Camera del lavoro), Gaetano Petralia (dirigente Area agraria e vice sindaco di Mazzarino), Francesco La Rosa (sindaco Niscemi), Giuseppe Pardo (segretario provinciale Flai Cgil), Bartolo Di Dio (Rsa Flai Cgil), Giuseppe Troisi (lega braccianti agricoli), Giovanni D’Angelo (Filbi nazionale), Rosario Meli (segretario regionale Fna Confsal) e Antonio Tallarita (delegazione lavoratori).