Gela. Cinquant’anni di carcere sono stati sollecitati dal sostituto procuratore Serafina Cannatà a conclusione della requisitoria di un processo antidroga. Sei le richieste di condanna e tre le assoluzioni per una vicenda risalente al 3 maggio del 2008.
La polizia e la squadra mobile sequestrò una piantagione di marijuana di quasi 13 mila metri quadrati all’interno della quale erano coltivate ventimila piantine.
Nel dettaglio l’accusa ha chiesto 7 anni di carcere e 70 mila euro di multa a carico di Giorgio Chiaramonte e Giuseppe Giannone, mentre 9 anni di prigione e 90 mila euro di multa sono stati sollecitati a carico di Giovanni Chiaramonte, Mario Falcone, Rosario Giannone e Nunzio Giannone 9 anni. L’assoluzione è stata chiesta per Rosario Reina, Fabrizio Reina e Nicola Nobile. La sentenza è prevista il 30 maggio. L’area in cui era stata rinvenuta la piantagione sorge in contrada Feudo Nobile, nelle campagne tra Acate, Gela e Niscemi. Oltre alla coltivazione della marijuana, nascosta tra melanzane e pomodori, si provvedeva anche all’essiccazione ed al confezionamento all’ingrosso dello stupefacente. All’interno dell’area serricola, infatti, la Polizia ha scoperto un manufatto in legno di oltre 90 metri quadri con piano d’appoggio costituito da tela retinata sulla quale è stata rinvenuta marijuana essiccata ed altra già pronta per la vendita e confezionata in tredici sacchi (quasi 13 chili).