Gela. Da diciannove mesi senza stipendi e, adesso, anche la burocrazia regionale potrebbe fare lo sgambetto agli operatori dell’istituto di formazione Cnos-Fap.
I responsabili della struttura di Villaggio Aldisio, infatti, hanno presentato la nuova istanza per l’accreditamento regionale, in ballo ci sono circa cinque milioni di euro: il bando redatto dai funzionari palermitani, però, prevede che i possibili fruitori dei contributi non debbano avere contenziosi giudiziari in corso. Una sorta di controsenso per un ente che non riesce a pagare i propri dipendenti da quasi venti mesi.
Non a caso, gli stessi operatori hanno più volte inoltrato decreti ingiuntivi alla dirigenza dell’istituto, nel tentativo di ottenere qualche mensilità arretrata. Questa previsione inserita dai funzionari regionali preoccupa, e non poco, i responsabili del Cnos.
Adesso, si cercherà di capire se l’ostacolo possa essere superato. In caso negativo, si rischierebbe il tracollo. In attesa dei pagamenti rimangono circa settanta operatori.
Da mesi, però, le buste paga non arrivano proprio a causa dei mancati finanziamenti regionali. Perdere questo treno significherebbe aprire il baratro per lo storico ente di formazione.
Senza le necessarie risorse, infatti, in bilico ci sarebbe la partenza dei corsi per il nuovo anno. Le famiglie di molti operatori in servizio al Cnos Fap, da mesi, non riescono più a sopportare il peso dei mancati pagamenti.
In totale, dai palazzi palermitani, dovrebbero arrivare circa venti milioni di euro da distribuire a tutte le sedi dell’ente sparse per l’isola. Quella di Villaggio Aldisio è, praticamente, la seconda in Sicilia sul piano dell’affluenza di studenti e della presenza di formatori abilitati.
Ma il caso delle controversie giudiziarie potrebbe, ancora una volta, creare non pochi problemi lungo la strada che conduce all’acquisizione dei fondi economici. Si attendono, a questo punto, nuove indicazioni proprio da Palermo e dai funzionari dell’assessorato alla formazione: la sorte dell’intera struttura coordinata da Enzo Ferrarella dipende dalla volontà dei burocrati dell’assessorato.
