Gela. Bufera sulla gestione dei rifiuti. L’Ato ambiente è finito dentro una nuova inchiesta giudiziaria. Si indaga su presunte irregolarità sul corretto operato della gestione affidata al commissario liquidatore, l’avvocato Giuseppe Panebianco.
Le indagini sono condotte dalla Procura e mirano a fare chiarezza sulla presenza di cimici all’interno degli uffici dell’Ato, ubicato nella zona industriale di contrada Brucazzi.
L’inchiesta sulle cimici vuole verificare se è perché qualcuno ha voluto spiare i dipendenti, oltre i frequentatori dell’Ambito “virtuoso” che mira ad ampliare le proprie competenze.
Nell’occhio del ciclone anche la vigilanza armata dentro gli uffici. Il servizio dei vigilantes è stato voluto dal commissario Panebianco per controllare l’ingresso degli utenti.
Gli inquirenti, in diverse perquisizioni ai locali che guardano da vicino le ciminiere della Raffineria, hanno accertato la presenza di cimici. Anche i registri dell’attività amministrativa sarebbero sotto i riflettori, insieme a sponsorizzazioni, consulenze esterne e assunzioni. Sulla vicenda viene mantenuto il più stretto riserbo.