Gela. Il sospetto di un complotto è forte. Lo urla da mesi Domenico Timpanelli, tour operator e maestro di scuola elementare, arrestato il 27 aprile dell’anno scorso e oggi in attesa di giudizio.
La guardia di finanza, su segnalazione anonima, trovò nel passaruota della sua automobile, parcheggiata in strada, quasi mezzo chilo di hashish e 5 grammi di cocaina. Timpanelli si professò innocente e cercò di spiegare che era stato ordito nei suoi confronti un piano per incastrarlo. Oggi la magistratura inizia a dargli ragione. Il gip Lirio Conti ritenne sussistenti elementi che «concorrono a suffragare la tesi del complotto» scrivendo che le indagini avevano permesso di accertare che quella droga avrebbe potuto collocarla chiunque e che c’erano persone interessate a «fare in modo che lo stesso non potesse incassare la somma indicata nell’assegno». Ora il pm, Silvia Benetti, ha chiesto una proroga delle indagini , mentre il sostituto procuratore Serafina Cannatà dispose la restituzione dell’assegno di 250 mila euro rilasciatogli da un operatore finanziario a garanzia di un investimento dell’insegnante-imprenditore che col tempo si sarebbe rivelato una truffa. L’assegno poi è risultato scoperto.
Nell’inchiesta giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio Timpanelli è imputato. Lui sostiene da un anno di essere stato «incastrato» per impedirgli di portare all’incasso, il 30 aprile, un assegno da 250 mila euro Ma il promoter lo ha denunciato accusandolo di usura. Timpanelli espose ai magistrati la sua verità e i suoi sospetti e dopo 18 giorni di carcere, su richiesta del pm, ottenne gli arresti domiciliari e la restituzione dell’assegno. Timpanelli, oggi è libero ma sospeso dall’insegnamento. «E’ credibile che una persona – dice Timpanelli – deve incassare 250 mila euro lunedì, due giorni prima va in giro a distribuire dosi tra la gente e a nascondere stupidamente a nascondere un pacchetto di droga dietro la ruota della propria auto? Non so cosa succederà in futuro ma un cosa la so di certo: quello di essere innocente e vittima di un complotto»