Gela. I nominativi degli scrutatori da scegliere per le prossime consultazioni europee dovrebbero uscire da un sorteggio informale aperto al pubblico. La soluzione è stata partorita dal consiglio comunale a conclusione di una seduta monotematica dedicata proprio al tema.
Dopo giorni di polemiche, tra presunti favoritismi e il rischio di nomine pilotate, i consiglieri hanno detto sì al sorteggio tra i cittadini già inseriti nell’elenco comunale che annovera oltre ottomila nominativi.
“Il sorteggio – ha detto in aula il consigliere di Articolo 4 Giuseppe Di Dio tra i proponenti della seduta monotematica – potrebbe risolvere la questione della discrezionalità nella scelta ma, di certo, non dà una mano ai disoccupati o a chi dovrebbe avere maggiori priorità nell’accesso agli incarichi. Sappiate che nell’elenco sono presenti molti nominativi di gente con tanto di lavoro, per non parlare di figli o parenti di dipendenti comunali. Sarebbe necessario, invece, costituire un gruppo di lavoro che, anche in una sola giornata, riesca ad individuare i parametri più equi nella scelta, dando priorità a chi veramente si trova in difficoltà economica. Un gruppo di lavoro aperto ai rappresentanti delle scuole, delle parrocchie e della carta stampata”.
La proposta di Di Dio, però, ha dovuto affrontare l’argine innalzato dal gruppo consiliare del Partito Democratico.
“La nostra posizione è chiara – ha spiegato Rocco Giudice – veramente pensate che un compenso da circa cento euro per ricoprire l’incarico di scrutatore possa aiutare chi si trova in difficoltà? Ma non scherziamo, sono molto più preoccupato per gli operai dell’indotto Eni che in queste ore rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Come Pd, proponiamo un sorteggio pubblico attingendo dall’elenco già a disposizione degli uffici comunali. Sarà, poi, la commissione elettorale a ratificare la scelta”.
Una linea, quella del sorteggio informale non previsto dalla legge in materia, seguita da Gaetano Trainito del Megafono e dall’autonomista Giuseppe Collura. “Mi chiedo cosa ci voglia – è intervenuto Salvatore Gallo di Scelta Civica – a darsi un codice etico interno. E’ semplice, si evita il sorteggio e, invece, si scelgono dall’elenco comunale nominativi che non siano di parenti, conoscenti, dipendenti comunali o lavoratori, dando priorità ai disoccupati. Non siamo delinquenti!”.
L’esponente del Nuovo Centro Destra Luigi Farruggia non ha mancato di lanciare la sfida al Partito Democratico. “Noto con piacere – ha detto ironico – che il Pd davanti alla questione degli scrutatori si dice finalmente compatto. Avrei preferito notarlo davanti a temi più importanti. Siamo in aula a parlare di un compenso che raggiungerà, a malapena, i cento euro”.
Guido Siragusa dell’Udc e il centrista Giuseppe Morselli, invece, hanno escluso qualsiasi loro partecipazione a nomine di scrutatori, dicendosi comunque favorevoli al sorteggio pubblico. I democratici presenti in aula si sono difesi dagli attacchi provenienti dai banchi d’opposizione.
“Già un anno fa – ha detto Giacomo Gulizzi – si portò in aula la proposta del sorteggio pubblico per la scelta degli scrutatori e fu ritirata. Molti di coloro che oggi si dicono scandalizzati dalle nomine, allora dicevano cose completamente diverse”. Dopo gli interventi dei consiglieri Gaetano Orlando, Maria Pingo e dell’assessore Giuseppe Ventura, l’aula ha definitivamente bocciato la proposta formulata da Giuseppe Di Dio: dicendo sì, invece, all’opzione del sorteggio informale e pubblico basato sui nominativi inseriti nell’elenco comunale perorata da Rocco Giudice e dai suoi colleghi del Pd.