Caso Eni, gli ex Mpa: “L’azienda e il governo investano in infrastrutture”

 
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Gela. Compensazioni per il territorio e ammortizzatori sociali fino a quando i livelli occupazionali nella fabbrica Eni di contrada Piana del Signore non siano a regime.

Il gruppo dell’ex Mpa ritorna a chiedere l’impegno non soltanto della multinazionale ma anche del governo centrale. “Attendiamo con trepidazione – scrivono – di potere conoscere il cronoprogramma degli investimenti. Intanto, porgiamo un accorato appello al governo affinché si attivi, immediatamente, per reperire le somme utili a garantire un minimo sussidio ai lavoratori perlomeno fino a quando gli stessi non vengano completamente reintegrati e impiegati nelle attività previste da Eni. Ricordiamo a noi stessi che le aziende del comprensorio hanno completamente esaurito la filiera degli ammortizzatori canonici e che pertanto, in attesa della ricollocazione, i lavoratori delle stesse si troverebbero senza alcuna copertura. Cosa, questa, inaccettabile”. Ammortizzatori sociali e compensazioni, a partire dalle grandi infrastrutture.
Le arterie viarie Gela-Comiso, Gela-Caltagirone e Gela-Agrigento ma anche il consolidamento delle dighe Comunelli e Disueri, con il completamento della rete d’irrigazione della piana. Questa, la ricetta degli autonomisti per andare incontro non solo ai bisogni infrastrutturali della città ma anche a quelli dei tanti lavoratori che, ancora adesso, non hanno certezze sull’immediato futuro. 

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