CALTANISSETTA. Il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, ha definito gli imprenditori Ivan Lo Bello e Antonello Montante come «apostoli che nel deserto hanno alzato la voce contro il racket delle estorsioni» ed «è un miracolo che oggi siamo arrivati a questo punto».
Ma per il ministro ora «senza la gente non si va da nessuna parte, lo Stato sicuramente ce la metterà tutta ma occorre la reazione della gente, altrimenti non arriveremo al risultato finale». «Sono convinta – ha aggiunto – che la gente ha capito e ha voglia di cambiare».
Il ministro ha ricordato quando circa dieci anni fa arrivò in Sicilia, come prefetto di Catania. «C’era Rosario Crocetta (allora sindaco a Gela, oggi eurodeputato Pd) che faceva tutto da solo, poi – ha affermato – arrivano Antonello Montante e Ivan Lo Bello, erano molto soli e non tutti erano convinti di quello che stavano portando avanti. Non c’era molta condivisione, ma loro hanno continuato prendendosi anche rischi terribili, trovando a loro fianco a Caltanissetta una grande magistratura che li ha sostenuti».
Il ruolo di Montante e Lo Bello nella lotta alla mafia è stato sottolineato anche dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha ricordato come l’introduzione del codice etico, che prevede l’espulsione dall’associazione degli imprenditori che non denunciano il pizzo, sia stato poi adottato dalle altre sedi territoriali confindustriali.