Gela. Gli incendi stanno devastando le campagne, mettendo in difficoltà tanti agricoltori. Nelle ultime settimane, il numero di roghi è diventato sempre più elevato: non a caso, le segnalazioni giunte ai vigili del fuoco si moltiplicano.
Per questa ragione, l’allarme viene lanciato dal sindacato e dai vertici del consorzio di bonifica.
Una dura presa di posizione giunge dagli esponenti locali della Flai Cgil. I sospetti dei sindacalisti riguardano le ragioni di queste devastazioni. “Purtroppo – spiegano Pino Pardo e Bartolo Di Dio – sono tante le mani che possono appiccare il fuoco, creando notevoli danni. Ci sono i piromani, questo è vero. Ma esistono anche vere e proprie vendette che si manifestano con l’incendio di enormi estensioni di terra. Sono messaggi lanciati ai diretti interessati”.
Il vero nodo da sciogliere, sotto questo profilo, riguarda le risorse economiche a disposizione.
“Dalla prima lettura della finanziaria regionale appena varata dall’Ars – spiega il direttore del consorzio di bonifica Vincenzo Caruso – mi pare di intravvedere un’ulteriore riduzione dei fondi destinati al controllo e al monitoraggio delle aree rurali. In campagna, non c’è più nessuno e gli incendiari hanno campo libero”.
Il responsabile dell’ente di via Marconi, così, chiede un maggiore coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale.
“La nuova normativa in materia – dice ancora Caruso – consente ai comuni una maggiore flessibilità nella gestione degli operatori forestali. Perché non si approfitta di questi strumenti per rafforzare il controllo nelle aree rurali? Purtroppo, la percentuale d’incendi aumenta a vista d’occhio. In alcuni casi, le fiamme danneggiano le nostre stesse installazioni”.
Senza fondi a disposizione, il controllo delle aree rurali diventa un punto interrogativo molto difficile da sciogliere.
“In effetti – ammette il presidente dell’ordine provinciale degli agronomi Piero Lo Nigro – gli incendi provocano danni non indifferenti. Più volte, è capitato di dover effettuare dei sopralluoghi nei campi devastati dal fuoco per accertare le modalità dei roghi e fare una prima stima”.
Gli incendi continuano inesorabili. La mano è quella dei piromani ma, sempre più spesso, quella di chi decide di vendicarsi o, addirittura, di lanciare messaggi inequivocabili ai proprietari dei fondi agricoli finiti nel mirino. Le fiamme, così, non risparmiano neanche i campi.