Gela. Hanno portato via tutto: dal ferro alla paglia. Fra le attività economiche colpite, anche l’azienda agricola gestita da Emilio Giudice e dalla sua famiglia.
“In pochi mesi – spiega lo stesso Giudice – abbiamo subito quattro furti e le perdite sono state ingenti. A questo punto, vorrei sapere chi fa i controlli sul territorio? Come mai camion zeppi di materiale ferroso e paglia circolano liberamente senza subire controlli? Quella trasportata, per la stragrande maggioranza, è merce rubata ai tanti agricoltori di questa città”.
Giudice, responsabile della riserva orientata del Biviere, lancia accuse precise in direzione di un sistema retto da forte omertà.
“Purtroppo – continua – pochi hanno il coraggio di denunciare ciò che subiscono. Il rischio è di dover sopportare nuovi danneggiamenti alle proprietà e, addirittura, l’incendio dei terreni. Le campagne sono diventate un grande supermercato a cielo aperto. Chi ha bisogno di qualcosa può agire indisturbato”. Un sistema, quindi, che danneggia la maggior parte degli operatori del settore.
“Non è possibile subire continuamente furti di ogni genere – ammette Giudice – devono essere effettuati controlli precisi. E’ ora di dire basta alla legge imposta da pochi pastori che ritengono di avere le chiavi delle campagne di questa città. Bisogna denunciare tutto”. Il responsabile della riserva, inoltre, punta il dito sui pascoli abusivi e sul sistema d’allevamento adottato a livello locale.
“La percentuale di abusivi – aggiunge – è enorme. Praticamente, nessun allevatore di quest’area ha terreni in regola per ospitare il bestiame. Così, occupano le proprietà di altri e, addirittura, riescono a far pascolare interi greggi in aree colme di rifiuti speciali”. L’allarme, stando alle parole di Emilio Giudice, è generale: senza un massiccio intervento di controllo nelle zone rurali, si rischia di sostituire l’autorità delle istituzioni con quella di pochi violenti.