Gela. Interi assi stradali, praticamente deserti, ma utilizzati
per smaltire rifiuti di ogni tipo.
Gli assi stradali trasformati in discariche abusive. Sono tante e molto estese le discariche abusive ricavate lungo le strade a ridosso dell’area industriale ex Asi di contrada Brucazzi. Tra viadotti e potenziali rotte autostradali, c’è di tutto. Non mancano i rifiuti speciali, a cominciare dai serbatoi d’amianto per passare a centinaia di scarti di produzione, comprese casse e cassette utilizzate per la vendita di prodotti ortofrutticoli. Poi, ancora, resti di ogni tipo, plastica delle serre e materiali di risulta. Tutto scaricato nei terreni sottostanti. Discariche che si formano dove i controlli, già scarsi, non arrivano. Una piaga che, lungo il perimetro urbano e nelle aree rurali, non riesce proprio ad essere sanata.
I dati di Ispra. Peraltro, la questione rifiuti, da tempo ormai, è diventata tema di scontro politico, con la giunta che cerca di strappare gli aumenti della Tari ad un consiglio comunale che sembra non volerne sapere, mentre maturano debiti fuori bilancio, pesanti come macigni per la casse del municipio. Neanche sui dati della raccolta differenziata, fiore all’occhiello non solo della giunta Messinese ma anche di quella Fasulo, non ci sono dati certi. Se, in più occasioni, il sindaco e il suo vice Simone Siciliano, che ha la delega al settore, hanno ribadito che la differenziata in città sfiora praticamente il cinquanta per cento, con punte anche superiori in alcuni quartieri, dal catasto rifiuti elaborato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale arrivano dati certamente differenti. Stando all’ultimo rilevamento, risalente a tutto il 2016, la raccolta differenziata in città, in base a quanto riportano i tecnici di Ispra, si ferma al 28,53%, certamente in aumento rispetto agli anni passati, ma distante dalla soglia del cinquanta per cento. Dati di sintesi che i ricercatori di Ispra hanno raccolto nel database nazionale del catasto rifiuti. Una cosa è certa, discariche abusive, pochi controlli e dati che ruotano, sono tutte tessere di un mosaico da restaurare, e anche in fretta.