Rifiuti e debiti, “ballano” i conti del Comune? Il monito dei dem: “Si rischia un buco enorme”

 
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Gela. La deliberazione arrivata dai giudici della sezione di controllo della Corte dei Conti regionale è di quelle che non sembrano ammettere troppe repliche.


Il nuovo monito della Corte dei Conti. Davanti alla richiesta di parere sui costi del servizio rifiuti, firmata dal sindaco Domenico Messinese, i giudici contabili hanno preso le distanze, scrivendo che l’attuale stato dei conti in municipio è il risultato di “una serie di autonome scelte gestionali, che hanno dato luogo ad un sensibile aggravio di costi, per di più non integralmente coperti da tariffa, in quanto tali astrattamente in grado di cagionare un danno finanziario all’ente”. Un verdetto che riapre la “piaga” contabile di un servizio rifiuti che al Comune costa oltre nove milioni di euro all’anno, ma con un piano economico finanziario tarato per sette milioni e, quindi, a tariffe della Tari ferme dal 2014, con uno squilibrio di circa due milioni di euro.

“Messinese deve trovare una soluzione politica”. “Quei due milioni di euro di differenza – spiega il capogruppo consiliare del Pd Vincenzo Cirignotta – sono tutti debiti fuori bilancio che la giunta Messinese continua a generare, mettendo in assoluta difficoltà gli equilibri finanziari dell’ente. La soluzione non è quella di chiedere pareri alla Corte dei Conti, che peraltro si è dichiarata incompetente a decidere. Serve una soluzione politica, dato che da tre anni il consiglio comunale non accoglie la richiesta della giunta di aumentare le tariffe della Tari sui rifiuti”. Insomma, il sindaco deve scendere ai più miti consigli politici, cercando di costruire una maggioranza che gli permetta di superare l’evidente diffidenza di gran parte dei gruppi rappresentati al civico consesso, certamente non inclini a far passare aumenti di tributi, che vanno a finire sulle spalle dei cittadini. “Il sindaco dovrebbe prendere atto che la città è sporca – continua Cirignotta – segno che il servizio non è comunque del tutto efficiente. I cittadini vanno incentivati con premialità in favore di chi riesce a differenziare di più. Credo, soprattutto, che la giunta abbia commesso l’errore di non accettare la richiesta di una gara ponte per assegnare un servizio che potrebbe rimanere in proroga ancora a lungo. Andando avanti di questo passo, la giunta Messinese, a conclusione del mandato, potrebbe lasciare nelle casse del municipio debiti fuori bilancio per circa dieci milioni di euro. In questo modo, si affossano i conti del Comune”. Da tempo, proprio i dem, che adesso sono decisamente impegnati in campagna elettorale a sostegno dei loro candidati di riferimento all’Ars, hanno puntato sulla questione rifiuti, fino al punto da disconoscere anche quanto fatto dall’ex giunta Fasulo, che sancì il passaggio al sistema di raccolta differenziata.

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