Pressioni sulla mozione di sfiducia? Amorosia: “Su di me ritorsioni e persecuzioni ma sono estraneo a logiche politiche”

 
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Gela. Non intende essere messo in mezzo alla bagarre sulla mozione di sfiducia ma  difende la sua posizione di funzionario dello Stato, ipotizzando ritorsioni e persecuzioni nei suoi riguardi.

Pietro Amorosia, segretario generale del Comune, rompe il silenzio e chiarisce il suo pensiero in mezzo a tante illazioni e polemiche.

Tra i rumors di palazzo di città anche azioni dirette del sindaco contro il segretario generale, “reo” di aver fatto pressioni per fare arrivare la mozione di sfiducia in aula. Amorosia ad una precisa comunicazione del presidente del consiglio ha chiesto un parere all’assessorato agli Eni locali ma la vicenda è carica di tensione.

Sono estraneo a logiche e dinamiche politiche che hanno portato al deposito della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco – spiega in una nota – Appare piuttosto singolare ed irrituale che vengano rivolte al segretario dell’ente calunniose accuse afferenti ruoli che non gli appartengano e che, soprattutto non si addicono”.

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“L’azione del sindaco o comunque le sue gravi illazioni – conclude Amorosia – meritano un accurato accertamento degli organi preposti perché si profila l’ennesimo intento persecutorio ai danni del segretario generale dell’ente, quale reazione alla ben nota delibera dell’Anac che ha stigmatizzato sui comportamenti discriminatori e ritorsivi perpetrati dal sindaco ai miei danni quale responsabile dell’anticorruzione dell’ente. Mi auguro che le indiscrezioni giornalistiche non siano reali. Disegnano un quadro non consono ad un funzionario dello Stato, reo di aver chiesto giustizia istituzionale all’Anac”.

Domani alle 11 si terrà intanto una conferenza stampa della presidente Alessandra Ascia sulla infinita questione della mozione di sfiducia. 

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