Gela. La Ghelas multiservizi è ancora senza guida, dopo le dimissioni
dell’ultimo amministratore delegato Vincenzo Romano, manager di fiducia del sindaco Domenico Messinese e del suo vice Simone Siciliano.
Il posto è ancora vuoto. Rimane in bilico, quindi, uno dei pochi posti di sottogoverno che ancora contano in municipio. Dopo il fallimento della mozione di sfiducia, Messinese e il suo vice dovranno cercare l’incastro giusto per non scontentare nessuno, soprattutto quelli che gli garantiranno un supporto, magari “camuffato”, ma che in tempi di passi indietro e “c’ho ripensato” vale, eccome. Probabilmente, sindaco e braccio destro non faranno più di testa loro e il prossimo amministratore delegato sarà, forse, la summa della possibile intesa politica. Intanto, in consiglio comunale deve ancora arrivare il nuovo statuto della municipalizzata, passato in giunta ma non in aula. Negli scorsi giorni, i consiglieri della commissione comunale affari generali hanno trasmesso le loro osservazioni. Il presidente Giuseppe Guastella e gli altri componenti Giovanni Panebianco, Francesca Caruso, Carmelo Casano e Sara Cavallo hanno effettuato una serie di approfondimenti sulle nuove norme che vanno a modificare le regole, anche per la scelta dell’amministratore delegato, così come indicato dalla legge Madia. La nuova disciplina apre al “licenziamento” del manager qualora, dopo quattro esercizi finanziari, i conti siano ancora in rosso. Stop, inoltre, anche alla nomina di manager che, in precedenti esperienze dello stesso tipo, abbiano registrato il peggioramento dei conti per tre esercizi consecutivi. Quindi, una preselezione fatta soprattutto di bilanci e risultati finanziari. Nel nuovo statuto, con l’obiettivo di tagliare i costi, si prevede l’opzione che alla guida della Ghelas possa esserci solo un amministratore unico, senza l’eventuale consiglio di amministrazione. Ovviamente, il vertice della municipalizzata potrà sempre essere revocato se non dovesse dare seguito alle indicazioni della giunta comunale. Dopo l’approvazione del consiglio comunale, si apriranno veramente i giochi per prendersi la poltrona della Ghelas. L’ipotesi di un bando pubblico, che era spuntata tempo addietro, non sembra più la pista più battuta.