Gela. Il colpo di “teatro” arriva prima che lui
e il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio salgano sul palco di piazza Umberto I.
Cancelleri e Di Maio in piazza. “Se venissi eletto – ha detto il candidato alla presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri – uno degli assessori della mia giunta sarà gelese”. Un annuncio inatteso, anche perché, almeno fino a qualche settimana fa, pure i grillini locali più vicini al deputato all’Ars uscente avevano escluso presenze nostrane nell’eventuale giunta regionale a marchio cinquestelle. Così, Cancelleri cerca di scrollarsi di dosso la nomea di “nisseno” che viene a cercare voti in città. Non a caso, il grillino ha chiuso il suo intervento dal palco con un’invocazione piuttosto chiara, “viva Gela!”. I cinquestelle si sono messi alla prova, almeno quella della piazza. Sono i primi, fino ad ora, ad essersi esposti con un comizio pubblico in piazza Umberto I. Lo spazio intorno non era gremito, ma la gente ad ascoltare c’era e non erano tutti elettori di lungo corso dei grillini. Fischi non se ne sono sentiti. A fare da spalla a Cancelleri, come già capitato durante il comizio estivo sul lungomare Federico II di Svevia, c’era il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, fresco di nomina a candidato premier per le prossime legislative nazionali. I temi sono quelli cavalcati durante la loro lunga corsa elettorale siciliana, dagli impresentabili, annidati nelle liste dei rivali alla presidenza della Regione, alla necessità di attirare fondi per rilanciare l’isola. Cancelleri, con alle spalle i due candidati locali all’Ars Ketty Damante e Nuccio Di Paola e i consiglieri comunali del gruppo grillino, non ha dimenticato neanche la stoccata a quello che sembra il suo rivale più credibile nella sfida per Palazzo d’Orleans, il portabandiera del centrodestra Nello Musumeci. “E’ il Crocetta di centrodestra – ha detto Cancelleri – è chiaro che anche lui è ostaggio dei partiti”. Tutti composti, in piazza, ad ascoltare le vedette Cancelleri e Di Maio. L’adrenalina non è la stessa della piazza invasa ai tempi delle amministrative di due anni fa, quando su quel palco c’era l’allora grillino Domenico Messinese, che proprio insieme a Di Maio e Cancelleri, prometteva di fare a pezzi il vecchio sistema che in città significava soprattutto centrosinistra. I risultati li conosciamo fin troppo bene. Questa volta, nessuna invocazione o il sempre verde “onestà, onestà!”, con numeri più contenuti. Probabilmente, anche le regionali non tirano come le amministrative, in una città disincantata, per non dire tradita. I grillini hanno tentato la carta della piazza e, perlomeno, nessuno gli è corso dietro.