Lo sversamento d’idrocarburi e i presunti dati “aggiustati”, tre tecnici dell’Arpa a processo: slitta l’apertura del dibattimento

 
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Gela. Slitta ancora l’apertura del dibattimento nel procedimento penale

che ha portato a processo tre tecnici dell’Arpa di Caltanissetta.

I dati ritenuti anomali. Cambia il giudice. Antonio Carbone, Maria Cannas e Patrizia Biondo sono accusati di aver presentato dati “aggiustati” dopo le analisi sui campioni prelevati in contrada Armatella, lungo la Gela-Catania. Attività di verifica che dovevano essere effettuate dopo uno sversamento d’idrocarburi, che lambì diversi terreni agricoli coltivati. Gli idrocarburi arrivarono in superficie a causa di alcune perdite da linee interrate di Enimed. Con gli idrocarburi emersi in superficie, iniziarono le operazioni di bonifica condotte da aziende incaricate dalla multinazionale. Dopo le prime segnalazioni, i magistrati della procura individuarono presunte anomalie nei dati forniti dai tre tecnici, incaricati di effettuare analisi per valutare l’eventuale contaminazione del terreno. Parti civili sono il Comune, con gli avvocati Flavio Sinatra e Raffaela Nastasi e l’associazione Legambiente, con l’avvocato Giovanna Zappulla. L’Arpa regionale, per il tramite del legale Giuseppe Laspina, ha nuovamente ribadito l’intenzione di costituirsi parte civile. Gli imputati, che hanno sempre confermato la regolarità dei dati forniti, sono difesi dagli avvocati Rudy Maira, Giacomo Vitello e Giuseppe D’Acquì. In aula, davanti ad un nuovo giudice, si tornerà a dicembre.

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