Gela. Riuniti per non decidere. Nonostante il lungo confronto
di questa mattina in municipio, non c’è ancora una data per la discussione della mozione di sfiducia al sindaco e ai suoi assessori.
“Il Pd ha fatto saltare il tavolo”. La conferenza dei capigruppo, allargata dal presidente Alessandra Ascia anche ai presidenti di commissione, si è rivelata un nulla di fatto, ma sono volate, eccome, le bordate politiche. Il presidente Ascia ha addirittura deciso di sospendere la riunione e, alla fine, sarà lei a fissare una data, non è da escludere quella del 27 ottobre, termine ultimo per portare in aula la mozione di sfiducia, firmata da dodici consiglieri comunali. “Finalmente tutto è chiaro – dice la grillina Virginia Farruggia – quelli del Pd, fin dall’inizio, hanno deciso di dettare loro i tempi della discussione in aula e, adesso, decideranno la data. Volevano far saltare il tavolo e ci sono riusciti”. Il capogruppo dem Vincenzo Cirignotta, però, cerca di smorzare le polemiche. “La proposta avanzata agli altri capigruppo mi pare più che ragionevole – spiega – la riunione per discutere la sfiducia venga convocata e se ci sono le condizioni di legge, possiamo poi rinviarla a dopo le elezioni regionali. In questo modo, la sfiducia al sindaco e alla sua giunta non potrà essere strumentalizzata da nessuno, almeno in piena campagna elettorale”. L’altro dem Guido Siragusa ha ribadito che il Pd, fino ad ora, non è mai entrato nel dibattito sulla questione della sfiducia, “lasciamo decidere il presidente in piena autonomia”, ha precisato. Per il capogruppo di Articolo 1 Carmelo Casano, vista l’importanza decisiva della mozione, ci sarebbe la necessità di un confronto diretto con il sindaco Domenico Messinese. “Per questa ragione – dice – ho chiesto di convocare, anche entro le prossime ore, una conferenza aperta a tutti i consiglieri comunali. In questo modo, potremmo veramente capire quali siano le intenzioni programmatiche del sindaco. Non è un diversivo, ma solo la volontà di comprendere dove voglia andare la giunta”. I sospetti che qualcuno stia cercando di tirarla per le lunghe sono stati rilanciati proprio dai grillini. “Non vorrei – aggiunge Farruggia – che qualcuno stia cercando di allungare il brodo, magari nel tentativo di capire se ci siano ancora spazi per un accordo con il sindaco”. E’ stata l’indipendente Angela Di Modica, comunque convinta della necessità che la sfiducia venga discussa prima possibile, a chiedere che i consiglieri ancora indecisi o “poco sereni” facciano, eventualmente, un passo indietro, ritirando la firma sulla mozione. “Non voglio che una mozione, da me già firmata – spiega – possa essere strumentalizzata da gruppi politici che, probabilmente, non hanno ancora raggiunto un’intesa su come agire in aula. Forse, sarebbe stato più corretto prendere una decisione prima di firmare la sfiducia”. Quasi una risposta a quanto sostenuto dal consigliere di Sicilia Futura Sandra Bennici, che ha espresso diverse perplessità sui tempi della discussione in aula, praticamente a ridosso delle elezioni regionali. “La sfiducia è un tema molto importante e non va strumentalizzato da chi cerca o ha cercato, sottobanco, di chiudere l’accordo con il sindaco – dice Bennici – anche le campagne elettorali non si possono impostare sulla sfiducia. La città è stanca di chi l’ha utilizzata solo per la propria carriera politica”.
Il centrodestra non vuole “scuse”. Dal centrodestra, però, sembra arrivare un messaggio piuttosto chiaro, “la mozione va subito discussa in aula”. Una linea tracciata sia dal forzista Salvatore Scerra sia dal capogruppo di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino. “Siamo qui per avere una data – hanno detto – non ci sono altre discissioni. Il resto è solo un’ulteriore perdita di tempo”. Che la sfiducia arrivi subito in aula l’hanno sostenuto anche Sara Cavallo, sempre più vicina al gruppo di Forza Italia, e Francesca Caruso di Energie per l’Italia. Gli “stracci” politici sono volati, ma la data non c’è ancora, a nove giorni dal termine ultimo del 27 ottobre, e tra scadenze che incombono.