Gela. I contatti con i loro referenti nazionali sono assidui, i chimici
di Cgil, Cisl e Uil mirano ad ottenere un nuovo tavolo al Ministero dello sviluppo economico.
Gli investimenti sull’upstream. I segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania, da diverse settimane, hanno attivato tutti i canali ufficiali per cercare di arrivare al ministero. Attendono ancora una chiamata dopo l’ultimo incontro romano, risalente agli scorsi mesi. Per i chimici, serve maggiore chiarezza nella definizione di un vero e proprio cronoprogramma degli investimenti di Eni nel settore dell’upstream, quello nevralgico anche nell’ottica dell’impegno finanziario deciso dalla multinazionale con il protocollo del novembre di tre anni fa. Il grosso dell’investimento, almeno in origine, doveva concentrarsi sulla piattaforma Prezioso K. I manager di Eni, però, hanno cambiato idea in corso d’opera, optando per una base a terra. Allo stato attuale, è partita la fase di ingegnerizzazione, ma i sindacati cercano di avere date certe rispetto ai passi successivi, fino ad arrivare alla messa in produzione. Trivellazioni ed estrazioni, anche in mare, sono considerate fette decisive per la produzione locale di Eni. L’assenza di un preciso cronoprogramma, da tempo ormai, ha spinto le segreterie provinciali dei chimici ad avviare tutte le necessarie interlocuzioni per giungere ad un nuovo incontro ministeriale, che serva a tracciare le prossime tappe, soprattutto dopo l’avvio dei cantieri della green refinery.