Gela. In una fase talmente convulsa a Palazzo di Città, le loro mosse
contano e non poco.
Il gruppo dei senza gruppo. Oramai, gli indipendenti, quelli senza gruppo politico di riferimento, tutti finiti nel gruppo misto, sono la prima forza politica in consiglio comunale, insieme alla “corazzata” dem. Sono sei, proprio come i democratici. Che faranno quelli senza gruppo quando in aula arriverà la mozione di sfiducia? Non avendo alcun ordine di scuderia, ognuno si muove come meglio crede. “Deciderò in aula – dice l’ex grillina Sara Cavallo – voglio capire cosa verrà a dire il sindaco. Non ho una posizione già decisa. Certo, se non mi convincerà, voterò la sfiducia”. Molto più deciso sembra l’ex crocettiano Antonio Torrenti. “Questa giunta non ha alcuna linea direttrice – spiega – prima tratta con il centrodestra e poi salta tutto. Tante parole e pochi fatti. Cosa hanno firmato Messinese e Siciliano insieme ad Eni e al presidente Rosario Crocetta? Perché la giunta ha deciso di non informare i consiglieri comunali sull’accordo relativo alle compensazioni? Vorrei capire chi comanda veramente in municipio, il sindaco oppure l’Eni?”. Ferma nella sua posizione è l’altra ex crocettiana Maria Pingo, tra le firmatarie della mozione di sfiducia unitaria. “Per me, non cambia nulla – ammette – è una questione di coerenza politica. Ho firmato la sfiducia a questa giunta e non mi tiro indietro”. Meno convinto dell’opzione sfiducia è Salvatore Sammito, in quota Un’Altra Gela. Da tempo, sostiene che il commissariamento non sia la soluzione ideale, soprattutto in un periodo tanto difficile per la città. Sul fronte dei pro sfiducia, dovrebbe esserci anche Angela Di Modica, presidente della commissione bilancio che ha spesso criticato l’amministrazione comunale e i tanti ritardi su atti finanziari decisivi, a cominciare dal bilancio di previsione 2017. Decisamente difficile da tracciare sono i passi del neo indipendente Giuseppe Guastella, a sua volta uscito dal Megafono di Crocetta. Fino ad ora, non si è mai sbilanciato, nonostante la sua vicinanza politica al capogruppo di Articolo 1 Carmelo Casano che, invece, è stato tra i primi firmatari della mozione di sfiducia unitaria. Quelli senza gruppo potrebbero “sbilanciare” le attese e le sorprese sono sempre dietro l’angolo, sempre che il sindaco Domenico Messinese non riesca a convincerli, magari ottenendo un tacito sì.