Bimbo di tre anni ferito al McDonald’s, esce da un gioco con la frattura alla tibia

 
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Gela. Il fast food McDonald’s di Macchitella rischia di diventare off-limits per le famiglie a causa dei giochi per bambini pericolosi.

A lanciare il sospetto è Bartolo Ciaramella, genitore di un bimbo di tre anni rimasto fratturato all’interno di un gioco a forma di cubo collocato all’ingresso del più famoso ristorante a stelle e strisce. I familiari, che avrebbero chiesto spiegazioni ad un responsabile, stanno valutando l’ipotesi di adire alle vie legali contro i gestori del locale McDonald’s. In verità, non è la prima volta che viene puntato l’indice accusatorio contro gli unici giochi destinati ai bambini all’interno della vasta area concessa in comodato d’uso dal Comune per realizzare quel ristorante di viale Enrico Mattei, nell’ormai ex quartiere residenziale Eni.

L’infortunio occorso al piccolo, costretto a ricorrere alle cure mediche del Pronto soccorso, ha definitivamente acceso i riflettori sulla sicurezza di quei giochi. Intanto per i sanitari dell’ospedale di via Palazzi il bimbo di tre mesi ha riportato la fattura della tibia. “Mio figlio ha il piede ingessato – spiega il genitore, Bartolo Ciaramella – e nei prossimi giorni l’ortopedico deciderà se intervenire chirurgicamente. In famiglia stiamo valutando l’ipotesi di adire alle vie legali anche contro la sicurezza dei giochi del McDonald’s”.

L’infortunio al bimbo è avvenuto martedì scorso (3 ottobre c.m.) alla presenza di altri utenti. “Nessuno del personale in servizio al McDonald’s è intervenuto a prestare soccorso – accusa Bartolo Ciaramella – Sono stato io ad accorgermi dell’infortunio e ad accompagnare mio figlio in ospedale. Successivamente ho incontrato un responsabile del McDonald’s che ha liquidato la questione declinando ogni responsabilità sull’accaduto. Pare che i giochi per bambini non siano assicurati. Questa però è solo una indiscrezione trapelata durante la conversazione”.

Il genitore dell’incolpevole bambino ferito è a sua volta gestore di ristorante. “Era la prima volta che portavo mio figlio al McDonald’s – conclude Ciaramella – e non sarà l’ultima. Di certo, però, mi sarei aspettato maggiore comprensione e coinvolgimento da parte del personale della famosa famiglia di McDonald’s”.

La referente del McDonald’s di Macchitella, Melita Scuderi, preferisce non rispondere telefonicamente alle accuse mosse dai genitori del piccolo di tre anni costretto alle cure ortopediche perché colpevole di avere usato un gioco destinato ai bambini. “Non credo che un mio collega possa avere dato una risposta del genere – smorza i toni la responsabile del McDonald’s – Approfondirò la vicenda con il personale che in quel momento era in servizio”.

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