Gela. Un regime di tassazione facilitato da applicare in territori che, nel corso dei decenni, hanno dovuto convivere con la presenza di grandi siti industriali di raffinazione. Per questa ragione, la giunta comunale ha appena detto sì all’adesione ad un coordinamento nazionale costituito da diciassette comuni italiani.
“L’intento è chiaro – spiega il sindaco Angelo Fasulo – ci troviamo a vivere e lavorare in una città che ospita un grande sito industriale di raffinazione dei greggi. Data l’esigua disponibilità di fondi pubblici per le eventuali bonifiche e visti i disagi che spesso si vengono a creare, chiediamo un regime fiscale che possa perlomeno compensare i tanti problemi. Perché, ad esempio, un imprenditore che intende investire in un territorio già profondamente mutato dalla presenza industriale deve essere trattato allo stesso modo di un collega che sceglie d’investire in aree decisamente più appetibili?”.
Oltre a quello della giunta municipale, sono arrivati i sì d’importanti amministrazioni come quelle di Roma, Cremona, Livorno, Venezia, Ravenna e, in Sicilia, Augusta, Milazzo e Priolo Gargallo.
“Nelle ultime settimane – spiega Fasulo – l’invito a riprendere l’attività e a sensibilizzare circa la mancata applicazione dell’articolo 13 della legge 388 del 2000 che definisce il regime fiscale agevolato da noi richiesto è arrivato dal primo cittadino del comune piemontese di Trecate”.
La giunta comunale, quindi, davanti alla pluridecennale presenza del sito industriale di contrada Piana del Signore, chiederà, anche nei prossimi tavoli ministeriali, l’effettiva applicazione di una disciplina fiscale più favorevole rispetto a quella adottata in altri centri privi di grandi complessi industriali.