Bocciata la mozione anti Crocetta, Cancelleri: “Sono attaccati con la colla”

 
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Palermo. L’Ars boccia la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle e riconsegna le chiavi del motore della Sicilia a Rosario Crocetta. Esulta l’ex sindaco di Gela e il Pd. Non sono scontenti neanche i grillini, che non ritengono quella di ieri una promozione a pieni voti per il presidente della “rivoluzione”.

L’atto dei Cinquestelle  ha toccato quota 31 volti (contro 46), un segnale di cui  il presidente non potrà non tenere conto in futuro, specie se si considera che anche parecchi di coloro che  hanno votato contro la mozione hanno avuto molto da ridire sull’operato del governo.  “Non ci illudevamo – afferma Cancelleri – che la mozione potesse passare, ma l’atto ha avuto il grande merito di fare chiarezza in Aula”. 

I parlamentari del Movimento 5 Stelle commentano con serenità il dopo mozione di sfiducia  a Crocetta,  che “ha fatto gettare la maschera a parecchi parlamentari”.

“Da ora in poi – dice Cancelleri – chi ha votato contro la mozione non avrà il diritto a lamentarsi. A chiunque, da domani, verrà in Aula a criticare il governo, ricorderemo che, nel momento in cui si poteva fare qualcosa, era assente”.

Per i parlamentari Cinquestelle la vera ragione della bocciatura della mozione non sta nell’operato del governo, ma nella volontà di conservare il posto da parte dei deputati, che “profumano della colla con cui si sono incollati alle poltrone”.

A  turno i parlamentari Cinquestelle e gli altri deputati che hanno votato la mozione hanno rimproverato a Crocetta la pochezza di risultati a fronte di mirabolanti annunci sempre smentiti dai fatti. Unico il denominatore comune degli interventi: la pochezza degli atti governativi a fronte di enormi richieste sul fronte occupazionale, sociale e sanitario.

“Una mozione inopportuna. Tuttavia – aggiunge Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars, – è giusto che il parlamento ascolti le ragioni delle opposizioni e di chi non sostiene l’azione del governo”. “Un conto è la libertà di critica e la dialettica politica che sono il sale della democrazia – aggiunge – un conto è la posizione strategica del PD a sostegno dell’azione riformatrice del presidente Crocetta che non è in discussione”. 

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