Gela. Hanno respinto le accuse mosse dal procuratore generale di Caltanissetta, escludendo la loro partecipazione al giro d’estorsioni individuato dagli investigatori a conclusione del maxi blitz antimafia Tetragona.
I trentenni Luigi Nicosia, Giacomo Di Noto ed Emanuele Ganci, difesi dagli avvocati Davide Limoncello e Danilo Tipo, sono tra gli imputati del processo d’appello successivo alle condanne di primo grado già inflitte ai presunti esponenti del gruppo criminale sgominato con il blitz.
Al centro degli interventi dei difensori, anche le estorsioni subite dal titolare di alcuni supermercati cittadini. Stando all’avvocato Limoncello, non sarebbero stati i suoi assistiti a mettere sotto scacco l’esercente che, invece, si lamentava delle continue visite di un altro esponente della presunta cosca.
Nel corso delle prossime udienze, saranno i difensori degli altri imputati a concludere per conto dei loro assistiti. Con il blitz Tetragona, gli investigatori riuscirono ad individuare un presunto asse mafioso tra il nord Italia e Gela.