Gela. Gli inquirenti lo considerano la presunta mente del gruppo che avrebbe gestito un vasto giro di droga in città. Adesso, però, le esigenze cautelari si sarebbero attenuate e, così, il ventinovenne Luigi Morinello ha lasciato la casa circondariale di contrada Balate per essere trasferito agli arresti domiciliari nella sua abitazione.
Morinello, difeso dall’avvocato Davide Limoncello, è stato arrestato, lo scorso maggio, a conclusione dell’operazione Bombola d’oro, coordinata dai magistrati della procura ed eseguita dai carabinieri del reparto territoriale.
Luigi Morinello, fino al momento dell’arresto, lavorava per conto di un rivenditore di bombole del gas: attività commerciale che dista solo pochi metri dalla caserma dei carabinieri di via Venezia.
Analoga sorte è toccata al ventunenne Nunzio Attardi, ritenuto uno dei principali pusher a disposizione della presunta banda scoperta attraverso l’inchiesta. Anche il giovane, quindi, ha lasciato il carcere di contrada Balate per scontare i domiciliari nella sua abitazione. Su Luigi Morinello pendono cinquantacinque capi d’accusa: quarantaquattro, invece, ne sono stati contestati a Nunzio Attardi.
Arresti domiciliari sono stati concessi anche al ventottenne Antonio Radicia, finito a sua volta nella rete intessuta dagli investigatori. Non dovrà più sottostare al regime dei domiciliari, avendo ottenuto la libertà, il ventiquattrenne Giuseppe Domicoli. Tutti gli indagati sono difesi dall’avvocato Davide Limoncello.