Basket, l’appello di Totò Bernardo: “Salviamo questa società”

 
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Gela. Una riflessione rivolta a tutte le “forze sane della città” quella di Salvatore Bernardo, direttore generale del Basket Gela.

Un pensiero che giunge al termine di una travagliata stagione agonistica  e soprattutto in vista della prossima annata sportiva per tentare di salvare il progetto sportivo avviato dal sodalizio biancazzurro.

Qui di seguito pubblichiamo il comunicato stampa diffuso questo pomeriggio:

“È  tempo di bilanci – afferma Bernardo –  e le prospettive sono assolutamente buie. Manca solo un mese e mezzo alla scadenza del termine per l’iscrizione al prossimo campionato. Purtroppo le ristrettezze economiche impongono una serie di riflessioni sul percorso da intraprendere per salvare una delle più belle realtà sportive siciliane.

Quello che abbiamo costruito in questi in questi anni ha del miracoloso e solo chi realmente vive di sport può capire cosa significhi aver portato alle finali nazionali una formazione giovanile, per lo più nella categoria nazionale più importante, under 19.

Essere stati un piccolo gioiello di gestione di società sportiva – continua il direttore generale –  apprezzata e stimata dall’intero movimento italiano, adesso non basta più. La società ha fatto degli enormi sacrifici economici che purtroppo non hanno assolutamente trovato riscontro in città.

E’ un vero peccato, soprattutto in considerazione del fatto che, con l’imminente riforma dei campionati, vedrebbe Gela ad un passo dalla serie A.  Si potrebbe già da ora tentare di fare una richiesta di ripescaggio che ci conduca direttamente in serie B, ma a parere mio, per fare un passo del genere , la nostra città dovrebbe diventare un’eccellenza; cosa che obiettivamente vedo lontano anni luce.

Abbiamo chiesto all’amministrazione Comunale, nelle persone di Sindaco  ed assessore allo Sport, di avviare una serie di contatti con imprese serie che vogliano sposare un progetto sportivo. La strada è difficile, ma abbiamo realmente fiducia nell’operato di questa amministrazione. Solo in questo modo si potrà evitare che, dopo calcio e pallavolo, tra un mese, ci sia un’altra nobile decaduta.

La mia preoccupazione è rivolta soprattutto al nostro vivaio, fatto da circa duecentocinquanta ragazzi che adorano questo sport. Il rammarico di non poter donare a qualcuno di loro il piacere di portare in giro per l’Italia i vessilli della loro città in campionati di B e, perché no, anche di A, mi rattrista e  pone l’obbligo di fare riflessioni che naturalmente tengo per me.

I nostri giovani saranno costretti a cercare fortune in altre realtà ed in altre città che vivono di sport e attorno allo sport creano dei progetti sociali e imprenditoriali vincenti.

Forse abbiamo realmente fatto un errore di valutazione. Forse Gela non è pronta neanche lontanamente a vestire i panni di una città di sport.

Questa dirigenza è stanca e purtroppo si sbaglia quando si afferma che una società sportiva è un giocattolo di pochi intimi. Il basket è un bene della città, il marchio di fabbrica che in questi anni ha permesso a Gela di comparire sulle cronache nazionali e apparire nei palcoscenici che contano.

Non dimenticherò mai il momento della premiazione alle finali nazionali di Udine quando persone del calibro di Ferdinando Gentile, Carlton Mayer ed il Presidente del Settore Squadre Nazionali, Eugenio Crotti, si chiedevano dove si trovasse questo località siciliana. L’emozione anche negli occhi di questi mostri sacri del basket italiano era tangibile perché, da grandi appassionati quali sono, avevano capito realmente che in questo progetto c’è tutta la voglia di rivalsa di una città laboriosa  fatta di persone per bene, di grandi professionisti dello sport e di atleti formidabili.

Ora attendiamo gli eventi, fermi al capezzale dell’ennesima moribonda.

Siamo disposti ad aprire le porte della società a chiunque abbia a cuore il futuro di questi ragazzi che (e lo grido con fierezza), sono tutti di Gela o comunque facenti parte del nostro settore giovanile.

Non rimpiangiamo niente di quello che abbiamo fatto. Abbiamo creato un modello societario da serie A, con un progetto giovanile in cui quest’anno siamo riusciti addirittura a creare un college in perfetto stile americano, che ci ha consentito di fare reclutamento di giovani da tutte le parti d’Italia.

Adesso è il momento più difficile. Gela deve dimostrare di essere una città viva ed orgogliosa, come nel giorno in cui  è accorsa in massa a incitare i propri beniamini che stavano tentando con tutto l’amore che hanno, di salvare la preziosa categoria nazionale.

Rinnovo la mia stima e l’enorme ringraziamento nei confronti di questa Amministrazione comunale che ci è stata veramente vicina e ci ha permesso di resistere a questo momento di grave crisi.

Credo che il Sindaco Fasulo e l’Assessore Ventura, d’ ora in avanti , avranno un compito arduo che, sono certo, riusciranno a risolvere perché persone sagge e corrette. Ci si auspica anche un intervento delle nostre eccellenze politiche nazionali ed europee, perché c’è veramente bisogno di tutti.

Mi auguro che con il nostro aiuto, si riesca a cercare forze nuove e salvare questo progetto che ripeto, è di tutta la città e non solo di pochi amici che hanno messo a disposizione le loro abilità e le loro economie per portare fieri ed orgogliosi in giro il nome di questa città”.

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