Gela. Sono solo una parte degli oltre cento operai dell’indotto Eni rimasti fuori dai cancelli della fabbrica senza riuscire ad avere una collocazione. Per loro, comunque, la soluzione sembra molto distante dal manifestarsi.
Il tavolo di confronto, convocato dai rappresentanti di Confindustria centro-Sicilia, per il riassorbimento degli operai ex Remosa e Procontrol non ha sortito i frutti attesi. I dirigenti di cinque aziende convocati non hanno risposto all’invito.
In sostanza, l’eventuale ritorno in fabbrica degli oltre dieci lavoratori delle due aziende non sembra potersi concretizzare in tempi così brevi. Al tavolo di confronto hanno partecipato i sindacalisti delle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil.
L’assenza di buona parte degli imprenditori invitati, però, non ha permesso la prosecuzione del confronto.
Adesso, si cercherà di capire se possano sussistere altre soluzioni. Intanto, prosegue la protesta degli operai in forza all’azienda Smim: da oltre tre settimane, hanno fermato la produzione in attesa di ricevere i pagamenti arretrati da parte della direzione del gruppo. Attualmente, comunque, le parti appaiono sempre più distanti e la mobilitazione dovrebbe proseguire anche nei prossimi giorni.