Aumento royalties: Lavoratori preoccupati. M5S, “E’ solo sciacallaggio”

 
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Gela. L’aumento del valore delle royalties che il gruppo Eni dovrà versare nelle casse di Palazzo di Città continua a preoccupare,tanto da aver portato in città i deputati regionali locali. Ieri mattina, in Municipio, una riunione si è tenuta su iniziativa dei componenti della commissione annona.

“La norma approvata all’Ars dalla maggioranza – ha detto il deputato Pino Federico – è solo una mossa utilizzata per colpire l’unica azienda che ancora investe su questo territorio. Non a caso, il provvedimento è stato presentato alle prime luci dell’alba in aula. Per questa ragione, ho deciso di non votarlo”.
Il timore che Enimed possa dire basta alla gestione dei pozzi ha portato all’incontro anche decine di lavoratori del gruppo.
“Qualcuno deve darci risposte – hanno ribadito gli stessi operai – l’aumento al venti percento delle royalties bloccherà gli investimenti programmati per il prossimo triennio”.
Una linea sposata dai componenti della commissione annona intervenuti all’incontro. Interventi critici sono giunti da Guido Siragusa e Salvatore Gallo. “Non ci sarà nessun disinvestimento – hanno ammesso gli esponenti del Movimento Cinque Stelle Gianfranco Cancelleri e Giuseppe Lo Monaco – Il provvedimento approvato all’Ars prevede anche forti incentivi per gli investimenti. Basta con lo sciacallaggio, proprio il deputato Pino Federico non ha votato il provvedimento per il semplice fatto che non era in aula”. Da alcune settimane, la dirigenza del gruppo Enimed esprime dubbi sulla sostenibilità dell’aumento. Più volte i sindacati di settore sono stati convocati dai manager della multinazionale per essere messi al corrente dell’attuale stato dei conti.
“A questo punto – hanno detto Pino Federico e Gianluca Miccichè – cercheremo di presentare un nuovo disegno di legge a nostra firma per bloccare gli effetti dell’aumento che comunque, in quanto già legge, inizierà a manifestarsi da subito”.
I componenti della commissione annona hanno già chiesto di essere ascoltati davanti agli esponenti della commissione attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana.
Non è da escludere che già nelle prossime settimane l’incontro possa essere calendarizzato. In ogni caso, il vero timore riguarda una eventuale perdita degli oltre duecento posti di lavoro assicurati da Enimed.

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