Assunzione tra le imprese dell’indotto della raffineria, ignorato l’accordo

 
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Gela. Le aziende che ruotano attorno al petrolchimico del colosso energetico Eni ignorano l’accordo per assumere il personale. Le società diserterebbero il contratto di solidarietà sottoscritto congiuntamente da Cgil, Cisl, Uil, istituzioni pubbliche e Eni, non garantendo i principi di anzianità professionale, qualifica e carichi familiari dei lavoratori inseriti nella Rait della Raffineria.

A segnalare la particolare anomalia è il segretario della Cgil, Camera del lavoro, Ignazio Giudice, insieme al segretario provinciale Fiomm Cgil, Orazio Gauci che preferisce mantenere anonime le imprese accusate.

“Esistono criteri oggettivi e non discrezionali che intendiamo discutere con le imprese dell’indotto della Raffineria di Gela – sottolinea la Cgil – Le stesse aziende devono continuare a condividere con noi il percorso di tenuta sociale, occupazionale e di ordine pubblico che solo atteggiamenti e scelte irresponsabili possono compromettere”.

La denuncia della Cgil si limita a parlare di mancato rispetto del protocollo d’intesa senza per questo indicare le imprese che lo ignorerebbero. E secondo i bene informati negli ultimi mesi alcuni giovani sarebbero stati assunti a scapito dei lavoratori inseriti nella Rait e con carico familiare anche di quattro figli che aspettano di tornare a indossare la tuta blu.

“L’obiettivo del protocollo d’intesa condiviso con le parti sociali – aggiungono Giudice e Gauci – non poteva e non può che essere la salvaguardia dei lavoratori dell’indotto, della loro formazione e del loro diritto alla salute”.

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