Gela. Blitz all’alba di un gruppo di attivisti di Greenpeace sulla piattaforma estrattiva dell’Eni Prezioso, a sei miglia dalla costa di Licata e Gela.
Gli attivisti sono partiti dalla nave Rainbow Warrior. Dopo aver scalato la struttura, una decina di ragazzi hanno esposto uno striscione di 120 metri quadri, con il volto di Matteo Renzi e la scritta: “Più trivelle per tutti. Stop fossile, go renewable”. Successivamente un’altra delegazione ha ancorato una zattera di salvataggio alla piattaforma. In mattinata un elicottero privato ha portato sulla struttura un funzionario di EniMed, che ha annunciato il blocco della produzione. L’attività estrattiva della piattaforma Prezioso prevede attualmente l’uso di sei pozzi attivi e tre non eroganti.
La piattaforma si trova nella zona interessata dal progetto Ibleo, nome in codice del programma estrattivo dell’Eni pensato per il canale di Sicilia. L’attività – autorizzata lo scorso giugno dal ministero dell’Ambiente (ha ricevuto l’ok per la Via, valutazione impatto ambientale) prevede due perforazioni estrattive (Argo 2 e Cassiopea 1-5) e sei pozzi di produzione commerciale, con la realizzazione di una nuova piattaforma nei pressi della “Prezioso”. Una scelta “fossile” appoggiata dal governo Renzi, che nel decreto “Sblocca Italia” ha dato il via libera all’espansione delle trivellazioni, togliendo il potere di decidere sulla valutazione d’impatto ambientale alle Regioni e aumentando i tempi di durata delle concessioni.
Nei pressi della piattaforma Prezioso – dove gli attivisti sono ancora in azione – staziona la nave a vela di Greenpeace Rainbow Warrior, arrivata sulla costa siciliana la settimana scorsa. Venerdì il natante raggiungerà Siracusa, dove è previsto un incontro con i parlamentari siciliani per proseguire la campagna “Non è un paese per fossili”.