Gela. Due anni fa il Cnr diffuse dati allarmanti: nel sangue del 20 per cento dei cittadini di Gela, Niscemi e Butera c’è veleno: arsenico, ma anche altri metalli pesanti come rame, piombo, cadmio e mercurio.
In quel campione di 262 persone, di età tra i 22 ed i 44 anni, emerse in maniera scioccante la presenza elevata di concentrazioni di mercurio. Il progetto Sebiomag però nacque limitato, perchè a distanza di tre anni non è stato chiarito se l’arsenico era di natura organica, cioè derivato dall’assunzione di pesce, oppure inorganico. Le persone possono entrare in contatto con l’arsenico soprattutto attraverso il cibo e l’acqua che consumano ogni giorno, ma anche con la respirazione o a contatto diretto con la pelle nel caso di suoli inquinati. Le sostanze
Non si tratta di operai esposti a sostanze contaminanti sul lavoro, ma di casalinghe, impiegati, giovani sotto i 44 anni residenti a Gela, ma anche a Niscemi e Butera. Nelle loro urine sono stati trovati livelli di arsenico superiori del 1600 per cento al tasso-limite. Facendo una proporzione sul totale dei residenti, a rischio avvelenamento potrebbero trovarsi più di ventimila persone. Nell’ area di studio si osserva una mortalità generale per tutti i tumori significativamente più elevata sia negli uomini sia nelle donne.