Arrivano i primi dati del Registro tumori gelese ed è subito polemica

 
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Gela. La popolazione gelese non è a rischio tumori. L’incidenza dei tumori a donne e uomini rientra nello standard nazionale e è superiore solo al comune di Ragusa.

Ad affermarlo sono i dati del Registro tumori della provincia, divulgati da Paolo La Paglia intervenuto al convegno “Zona franca sanitaria per i cittadini dei territori ad alto rischio ambientale: quale futuro?”, voluto dalla Commissione sanità del Comune.

Gli esiti degli studi effettuati dal personale del Registro tumori, divulgati nell’Auditorium del Presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”, non sono stati salutati positivamente dai responsabili delle associazioni di volontariato invitati al convegno e da numerosi medici e esponenti politici.

Il grillino Giuseppe Lo Monaco parla di “dati fuorvianti che non hanno nessun valore scientifico”, perché non ancora accreditati dall’Airtum, protocollo scientifico nazionale.

“L’unica indagine accreditata effettuata nel territorio – sottolinea Lo Monaco – è lo studio epidemiologico del progetto Sebiomag che ha permesso ai ricercatori del Cnr e Oms di parlare di sostanziale incremento tumorale a Gela”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore dell’unità di Nefrologia, Epifanio Di Natale, che ha condotto uno studio su 120 persone, suddivise equamente tra lavoratori generici, dipendenti della raffineria e semplici cittadini, dimostrando che esiste un aumento di alterazioni renali che possono sfociare in tumori.

La responsabile del Tribunale dei diritti del malato, Pina Miceli, ha preferito allontanarsi e disertare il convegno, mentre il promotore della zona franca sanitaria, Silvio Lisciandra dell’associazione “Corsa per la vita”, ha lanciato accuse pesantissime definendo i dati del Registro tumori nisseno “falsati da tecnici guidati dal Governo regionale”.

Il consigliere comunale Maria Pingo, non ha potuto esimersi dall’intervenire in qualità di medico precisando che in città ha diagnosticato troppi casi di tumore tiroidei a ragazzi di sedici anni.

“Non solo alla tiroide – incalza Gianpaolo Alario, responsabile dell’Hospice – anche alla vescica”. Il direttore di presidio, Luciano Fiorella, ha evidenziato che lo stesso “Osservatore nazionale della sanità individua in città un aumento delle patologie asmatiche nei bambini e renali nel resto della popolazione”. Dati contraddittori che secondo Piero Lo Nigro, chiamato a moderare il convegno possono essere affrontati solo in un clima sereno con la collaborazione di tutte gli attori protagonisti.

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