Gela. Avrebbe preso di mira una coppia in difficoltà economiche che si era rivolto a lui per ottenere un prestito in denaro. Adesso, il giudice Domenico Stilo ha inferto una condanna a quattro anni di reclusione nei confronti del quarantaseienne Roberto Di Mattia.
L’uomo, giudicato con il rito abbreviato, era accusato di usura, estorsione e violenze nei confronti delle vittime, costituitesi parti civili con gli avvocati Filippo Spina e Giacomo Ventura.
Anche nel corso dell’ultima udienza, Di Mattia si è difeso descrivendosi, a sua volta, come vittima di un giro d’usura organizzato da soggetti da lui non conosciuti. Stando alle accuse rivoltegli dai magistrati della procura, però, avrebbe messo sotto scacco le due vittime, addirittura introducendosi all’interno del loro appartamento e pretendendo la restituzione del denaro e degli interessi ad usura.
Il giudice Stilo, oltre alla condanna a quattro anni di reclusione, ha riconosciuto il diritto al risarcimento danni in favore della coppia che denunciò le pressioni: inoltre, è prevista una provvisionale da tredicimila euro. Nell’inchiesta avviata dalla procura, rappresentata in aula dal pubblico ministero Lara Seccacini, è finito anche il fratello del quarantaseienne. Per Gaetano Di Mattia, a conclusione dell’udienza preliminare, il magistrato Stilo ha disposto il giudizio immediato.
Dovrà rispondere dell’accusa d’usura davanti alla corte presieduta dal giudice Paolo Fiore. Per lui, difeso dall’avvocato Francesco Enia, il processo di aprirà il prossimo 19 giugno.