Gela. Il contratto che legava l’amministrazione comunale al gruppo Missud, titolare dell’area mercatale di Settefarine, è appena scaduto.
Adesso, si pone una semplice domanda: si continuerà con la stessa area oppure il progetto presentato dalla famiglia Russello riuscirà a raggiungere la boa finale?
“Non c’è bisogno di un ragionamento così complesso – spiega l’esponente dell’Udc Guido Siragusa – l’amministrazione comunale dovrebbe abbandonare questa strategia di affidarsi ai privati per ospitare gli ambulanti che, settimanalmente, operano in città”.
No ai privati e agli esosi costi legati proprio a questo tipo d’affidamento e sì, invece, all’individuazione di un’arteria pubblica nei pressi della quale sistemare le bancarelle.
“Ho delle perplessità – spiega ancora Siragusa – sul progetto che dovrebbe consentire di trasferire il mercato nella nuova area messa a disposizione dal gruppo Russello. L’amministrazione comunale l’otterrà in comodato d’uso, di conseguenza, a conclusione del rapporto, verrà nuovamente restituita ai proprietari. Possiamo permetterci di spendere circa quattro milioni di euro per rendere fruibile quell’area sapendo che, alla fine, verrà nuovamente utilizzata a fini esclusivamente privati? I soldi da investire sono comunque dei cittadini”. L’opzione di un’arteria pubblica, invece, stando al consigliere dell’Udc, sarebbe favorita dal netto calo di ambulanti che, attualmente, operano nell’area di Settefarine.
“In base ai calcoli effettuati insieme ai colleghi della commissione annona – ammette Siragusa – sono soltanto 270 gli ambulanti che lavorano, settimanalmente, all’interno del perimetro dell’area Missud. In origine, si pensava a circa 430”.
L’iter per il trasferimento, però, è già stato avviato. “Stiamo facendo tutto quello che è previsto dalle norme – spiega il sindaco Angelo Fasulo – il progetto definitivo è stato depositato in sede di conferenza dei capigruppo. Ci dovrebbero volere almeno diciotto mesi per rendere fruibile l’area. Sicuramente, dato lo stato dell’arte, ci vorrà un notevole sforzo economico”.