Gela. Condizioni chiare e precise per cercare di far rientare la crisi tutta interna al Partito Democratico. Il caso dell’azzeramento dell’aliquita Tasi fa ancora segnare echi che arrivano direttamente da Palazzo di Città.
Il consigliere Giacomo Gulizzi durante un vertice convocato alla presenza dello stesso primo cittadino Angelo Fasulo e del vice segretario provinciale del partito Giampaolo Alario ha declinato la proposta targata gruppo consiliare democratico.
“La nostra scelta è semplice – spiega Gulizzi – l’aliquota deve essere azzerata. Potremmo accogliere la richiesta d’aumento, magari per un solo anno, solo se il sindaco e i dirigenti riusciranno a presentare un report completo per capire a che punto sono le azioni giudiziarie intraprese dall’ente sul fronte dei debiti sorti dagli espropri. Essenziale, inoltre, diventa la valutazione dell’operato della Serit. Ci risulta che, fino ad oggi, sia stato riscosso solo il trenta percento del ricavato previsto dalle imposte comunali. In altre città, le amministrazioni, per lo stesso motivo, hanno fatto causa alla Serit”.
Il presidente del consiglio comunale Giuseppe Fava, a conclusione del civico consesso dello scorso giovedì, è stato accusato dai consiglieri del suo stesso partito di aver abbandonato l’aula, facendo cadere il numero legale, con il chiaro obiettivo di non votare la proposta Gulizzi di azzeramento dell’aliquota Tasi da inserire nel relativo regolamento. “Le questioni personali o le offese – spiega il vicesegretario provinciale del Pd Giampaolo Alario – non mi interessano e non entro nel merito. Invece, anche sul caso della Tasi, bisogna mantenere l’unità. Siamo un partito di sinistra e, per questa ragione, non possiamo permetterci errori soprattutto sul fronte delle imposte da far pagare ai cittadini”. Un tavolo tra il primo cittadino ed il gruppo consiliare del Pd dovrebbe tenersi già dopo la pausa ferragostana.