Gela. “Non mi risulta nessuna richiesta di revoca dell’iscrizione all’associazione antiracket, anzi stiamo avendo un incremento di nuove adesioni”. Il presidente dell’associazione gelese Renzo Caponetti, nelle ultime settimane, ha ricevuto venti nuove istanze, tutte finalizzate
ad ottenere l’iscrizione al gruppo dedicato al commerciante ucciso dai picciotti di mafia Gaetano Giordano.
“Si tratta – spiega il presidente dell’antiracket – di richieste che arrivano, in prevalenza, da imprenditori della città. Inoltre, abbiamo avuto istanze che giungono anche dai centri limitrofi. Negli ultimi anni, abbiamo esteso il nostro bacino d’azione e, di conseguenza, alcuni imprenditori si sono fatti sentire per ottenere appoggio e, appunto, l’iscrizione al nostro gruppo”.
Sotto questo profilo, però, allo scopo di evitare qualsiasi forma d’abuso, Caponetti ha già chiesto l’avvio di tutte le verifiche del caso. Gli accertamenti compiuti dai funzionari delle varie prefetture serviranno ad evitare situazioni ambigue.
“Ovviamente – aggiunge l’esercente – vogliamo impedire iscrizioni solo di comodo. Così, tutti gli imprenditori che hanno fatto istanza passeranno dal vaglio degli operatori della prefettura. Non appena avremo il loro via libera, ufficializzeremo l’ingresso dei nuovi soci”.
Caponetti, oramai da diversi mesi, si occupa di monitorare non solo il territorio gelese ma anche quelli del Vallone e dell’area ragusana.
“La parte nord della provincia di Caltanissetta – continua – è sicuramente quella ancora maggiormente esposta a forme d’abuso ai danni di esercenti ed imprenditori. La pressione è molto forte, come dimostrato da recenti operazioni svolte da forze dell’ordine e magistrati”.
Le nuove istanze presentate, quindi, verranno valutate e dettagliatamente analizzate nelle prossime settimane: solo a quel punto, vi potrà essere l’ingresso dei venti soci che si aggiungeranno agli oltre cento che fanno già parte dell’associazione dedicata al commerciante Gaetano Giordano.
“Stiamo proseguendo in questo cammino – conclude il presidente – e i risultati non mancano. In ogni caso, abbiamo soprattutto l’obiettivo di evitare abusi e, per questa ragione, ci affidiamo ai dati fornitici dalle varie prefetture”.
Solo lo scorso mese, l’associazione è intervenuta a tutela di Antonio Lisi, titolare di uno stucchificio in via Venezia e socio da diversi anni del gruppo. La sua auto è stata distrutta dal fuoco proprio nell’imminenza dell’avvio di un importante processo contro alcuni suoi presunti estorsori che, questa mattina, si celebra a Caltanissetta.
Lisi ha subito preso posizione, ribadendo la sua ferma volontà di non farsi intimidire, appoggiato proprio dallo stesso Renzo Caponetti.