Alloggi Iacp, 150 occupati abusivamente: emergenza continua

 
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Gela. E’ emergenza tra gli alloggi gestiti in città dall’istituto autonomo case popolari.

I numeri redatti dai funzionari dell’ente, del resto, parlano chiaro. Attualmente, sono circa centocinquanta le abitazioni abusivamente occupate: un fenomeno che non sembra trovare alcuna soluzione di sorta.
“Purtroppo – dice il direttore dell’istituto Antonino Venti – in città, esistono dei veri e propri punti caldi. Sono soprattutto gli agenti di polizia municipale e i carabinieri a segnalarci situazioni anomale. L’attuale crisi economica, fra le altre cose, non ci aiuta per nulla”. Dati che confermano sospetti, già suffragati da recenti inchieste coordinate dai magistrati della procura.
“Al momento – spiega ancora il funzionario – non abbiamo nuovi alloggi da offrire. Capita spesso, così, che famiglie non inserite in graduatoria occupino abusivamente abitazioni rimaste vuote”.
La domanda di alloggi popolari, quasi in contemporanea, raggiunge livelli sempre superiori. “Da quello che ci risulta – ammette il direttore dello Iacp – dopo l’ultimo avviso bandito dal comune, sono state presentate almeno seicento domande per accedere alle abitazioni gestite dal nostro istituto”. Le occupazioni abusive, con il rischio di trasformarsi in facili coperture di un mercato sommerso, proseguono nonostante i controlli assicurati dalle forze dell’ordine e dagli agenti di polizia municipale.
“Noi – continua Antonino Venti – comunichiamo la presenza di alloggi liberi direttamente ai funzionari municipali. Successivamente, sono loro stessi ad inviare gli avvisi alle famiglie inserite in graduatoria”. Intanto, per cercare di limitare la cronica carenza di alloggi popolari: potrebbe sbloccarsi la vicenda delle strutture destinate a sorgere in contrada Scavone.
“Abbiamo già rescisso il contratto con la società che si è occupata dell’abbattimento dei vecchi scheletri di cemento – conferma il direttore – c’erano state delle irregolarità nella fase di smaltimento degli inerti. Entro un mese, prevediamo di assegnare un nuovo appalto. In quella zona, sono previsti sessanta nuovi alloggi, in base ad un accordo già concluso con il comune e con la cassa depositi e prestiti”.
Più difficile, invece, prevenire le occupazioni abusive: talmente capillari, da mettere in difficoltà gli stessi funzionari dell’istituto autonomo case popolari.

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