Gela. I preoccupanti dati sull’esposizione all’arsenico in città emersi dal rapporto Sepias realizzato dai ricercatori del Cnr e da quelli del ministero della salute producono reazioni anche sul fronte politico. E’ l’esponente del Nuovo Centro Destra Lucio Greco a chiamare in causa il primo cittadino Angelo Fasulo.
“A fronte di questi risultati – chiede lo stesso Greco – il sindaco ritiene che i cittadini ed i lavoratori dello stabilimento petrolchimico possono contrarre malattie? Vi sono dati da potere consultare? Sono nella sua disponibilità? In caso affermativo, è suo dovere agire. Altrimenti, si manifesta una grave inadempienza istituzionale. Il sindaco è supremo garante della salute dei cittadini e la legge prevede che, in qualità di ufficiale di governo, debba prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini. Non dimentichiamo che a questa situazione c’è da aggiungere il problema delle malformazioni che periodicamente si riaffaccia in molte famiglie”.
Una presa di posizione quella di Greco, già impegnato sul fronte dell’esposizione all’amianto degli operai della fabbrica Eni che assiste da un punto di vista legale, rivolta ad ottenere risposte dal primo cittadino.
“Il sindaco – conclude – non si comporti come Ponzio Pilato e utilizzi tutti i suoi poteri per individuare i livelli di esposizione della popolazione agli inquinanti presenti in atmosfera”.