Gela. «Lunedì prossimo inizierà la cassa integrazione per i 400 operai delle linee 1 e 3 della Raffineria di Gela: lo stop produttivo deciso dall’Eni è l’ennesima dimostrazione di quanto la crisi abbia compromesso la chimica in Sicilia, colpendo anche realtà produttive di primo piano.
Ma deve essere anche una sollecitazione a mettere in campo tutte le misure necessarie a ridare un futuro ad un comparto storico della nostra Regione». Lo dichiara il segretario regionale dell’Ugl Sicilia, Antonio Scolletta, evidenziando che «un territorio come il nostro, dove si concentra il 40 della capacità di raffinazione italiana, non può permettersi di continuare a perdere terreno in un settore chiave del sistema economico e che, peraltro, già risente fortemente della concorrenza internazionale di paesi dove il costo del lavoro è basso per l’assenza di tutele fondamentali e la legislazione ambientale è praticamente inesistente». «La nostra Regione – aggiunge il sindacalista – può e deve puntare sulla qualità delle sue produzioni.
L’Ugl continuerà a fare tutto il possibile per salvaguardare i posti di lavoro, diretti e dell’indotto, come abbiamo già fatto in audizione all’Ars e partecipando a livello nazionale al Tavolo sulla raffinazione aperto presso il ministero dello Sviluppo Economico, e per chiedere soluzioni strutturali, indispensabili a mettere a regime i singoli investimenti, a partire da quello di 480 milioni che Eni ha confermato per Gela».