Alla crisi non c’è mai fine, alla Smim le buste paga non arrivano a 200 euro

 
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Gela. Buste paga più leggere per 98 operatori della Smim. I metalmeccanici hanno ricevuto stipendi inferiori a 200 euro, comprensivi del bonus da 80 euro previsto dal governo Renzi.

Una vera e propria beffa che potrebbe convincere i lavoratori, in cassa integrazione ormai dall’inizio dell’anno, a formalizzare un esposto presso il locale reparto territoriale dei carabinieri.
Secondo i vertici della ditta Smim che a gennaio, dopo 54 anni, non è riuscita a rinnovare il contratto quadro di manutenzione degli impianti della Raffineria Eni, “sono state pagate le retribuzioni relative alla mensilità di giugno. Comunque, lo scorso venerdì è stata avanzata una richiesta di proroga della cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre. Siamo in attesa di una risposta. Prima di allora non saremo nelle condizioni di anticipare le somme”. La questione approderà all’ufficio provinciale del lavoro.
I sindacati hanno chiesto una convocazione che potrebbe avvenire già la prossima settimana. Già la scorsa estate i lavoratori in forza al gruppo ligure protestarono davanti alla sede della società in contrada Piana del Signore per oltre sessanta giorni. La Smim, alla presenza del prefetto, si era impegnata ad anticipare le somme ai lavoratori in cassa integrazione fino a maggio. Nella busta paga di giugno, però, sono state riconosciute solo due giornate, quelle dei primi due giorni del mese.
Il 3 giugno, infatti, è entrato in vigore un successivo accordo siglato con le parti sociali che, stando ai responsabili dell’azienda, non prevede l’anticipazione delle somme di cassa integrazione. Intanto, proprio i vertici di Smim confermano che a causa del blocco dell’attività produttiva della raffineria non sarà possibile anticipare ulteriori somme.
“La Smim ha perso a gennaio il contratto quadro di manutenzione degli impianti che gestivamo da 54 anni in favore di Sicilsaldo e Ergo meccanica – spiegano i responsabili – ci chiediamo come mai la nostra società non ha più un contratto ma si trova ancora i lavoratori a carico mentre le imprese subentranti, pur munite di un contratto quadro per i prossimi tre anni, non hanno ancora assunto nessun operaio”.

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