Gela. I proprietari dei 343 lotti di terreno espropriati l’estate scorsa per agevolare la realizzazione del progetto agro-foto-serricolo Agroverde hanno deciso di adire alle vie legali. Non hanno ricevuto nulla ma i loro poderi, per complessivi 230 ettari di terreno e 4 milioni di euro di controvalore stimato, sono stati rasi al suolo.
Sulla scia di Concetta Sfalanca, proprietaria che solo grazie ad una sentenza del Tar ha ottenuto il fascicolo del procedimento di esproprio a suo carico, altre 40 persone hanno deciso di rivolgersi all’associazione Adicons della Cisl, presieduta da Giuseppe Impaglione, la quale ha avviato una indagine giudiziaria per comprendere l’iter procedurale sulla vicenda. E’ il pool di legali composto da Saverio Girgenti, Angelo Cascino e Guglielmo Piazza, ad avere sancito una prima vittoria con il parere favorevole del giudice del tar. “Dopo il tentativo di diniego dell’amministrazione comunale – spiega Girgenti – La nostra cliente è stata autorizzata dal giudice del Tar di Palermo a entrare in possesso dell’intero fascicolo del progetto Agroverde. La copia conforme l’avremo solo martedì mattina. Da una prima lettura possiamo solo ipotizzare eventuali criticità sull’iter procedurale degli espropri delle aree destinate a ospitare il progetto “Ciliegino”. Naturalmente noi non siamo contro l’iniziativa che giudichiamo interessante per lo sviluppo economico e occupazionale”.
“Stiamo facendo il nostro lavoro in qualità di legali e professionisti – assicura l’avvocato Angelo Cascino – Stiamo agendo per tutelare i consumatori, in questo caso gli espropriati. Adicons si occupa di tante altre cause. In merito alla vicenda Agroverde – prosegue – stiamo verificandola regolarità dell’operato effettuato dall’amministrazione comunale ma il nostro interesse è che il progetto vada in porto. Non siamo contrari all’importante investimento e comprendiamo le eventuali ricadute economiche. Però comunque restare vigili e tutelare gli interessi dei cittadini. Continuiamo a ricevere nuovi incarichi da parte dei proprietari dei terreni espropriati nelle contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio. Ufficialmente però non abbiamo nemmeno le copie conformi del progetto. Entro la settimana saremo in grado di comprendere meglio il procedimento già avviato con gli espropri che non sono ancora riconosciuti da un punto di vista economico”.
Il presidente della cooperativa Agroverde, Stefano Italiano, proprio il giorno della scadenza dell’ultimatum, ha assicurato il sindaco di avere sancito un accordo con nuovi investitori e avviato l’iter di pagamento delle aree già espropriate.