Aggressione ad un imprenditore: Un anno di reclusione a padre e figlio

 
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Temperature "impossibili" nell'aula "Turco"

Gela. Violenza privata e lesioni ai danni di un imprenditore. Così, il giudice Fabrizio Molinari ha condannato, ad un anno ciascuno di reclusione, il cinquantanovenne Giuseppe Nocera e il figlio ventiseienne Salvatore. Stando all’accusa, i due, difesi dall’avvocato Salvo Macrì, avrebbero aggredito l’imprenditore Fabio Fasulo.

“I miei assistiti – ha detto nel corso dell’ultima udienza l’avvocato Macrì – hanno soltanto cercato di avere spiegazioni da un imprenditore che aveva utilizzato alcuni loro assegni per coprire i debiti contratti con il gestore di un autosalone. Addirittura, a causa dei protesti subiti, Salvatore Nocera dovette chiudere la piccola attività commerciale appena avviata”.
Nel corso delle indagini avviate dagli agenti di polizia del commissariato, scattate dopo la denuncia presentata da Fabio Fasulo, sono cadute le accuse più gravi contestate agli imputati: sia il sequestro di persona che la rapina. Il pubblico ministero Tiziana Di Pietro aveva chiesto al giudice Fabrizio Molinari di condannare entrambi gli imputati a sei mesi di reclusione ciascuno. Il magistrato, infatti, ha riconosciuto sussistenti sia la violenza privata che le lesioni.
La denuncia dell’imprenditore, di recente nuovamente sotto i riflettori a causa del sequestro dei suoi beni disposto dai magistrati della procura, venne presentata nel settembre di sei anni fa.

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