Gela. L’agenzia postale di via Giovanni Verga è priva di servizi igienici pubblici. Una donna, Concetta Italiano di 58 anni, con problemi di salute è stata costretta a ricorrere al gabinetto messo a disposizione dalla prima attività commerciale disponibile.
La casalinga per fare valere i suoi diritti, ha avuto una discussione animata con la responsabile dell’agenzia postale, Maria Grazia Caci, che non ha potuto soddisfare le esigenze dell’utente. Inconsapevole protagonista dell’alterco, Francesco Sabatino, dopo avere assistito impotente alle lagnanze si è prodigato ad accompagnare la cinquantottenne presso il concessionario di motocicli adiacente la sede postale.
“La donna aveva cominciato a tremare, facendosi sopraffare dal panico – spiega Sabatini – Aveva parlato di tachicardia, senza per questo riuscire a distogliere dal proprio dovere la direttrice. Per scongiurare che la vicenda degenerasse, mi sono rivolto al gestore di un’attività commerciale limitrofa che ha messo subito a disposizione della donna la propria toilette”.
La vicenda si è svolta alla presenza di decine di persone ammassate nella modesta sala d’attesa. “Avevamo proposto alla donna di saltare il turno – assicura Maria Grazia Caci – per sbrigarla velocemente e consentirle di raggiungere il primo servizio disponibile.
Purtroppo l’accesso nelle aree operative è vietato alle persone non autorizzate. Non posso assumermi la responsabilità di violare il regolamento. L’unico servizio igienico della struttura è riservato al solo personale in organico”.
La società Poste italiane era stata multata per avere inaugurato l’agenzia postale di via Verga in un locale privo di agibilità, scatenando la reazione del consigliere Enrico Vella e dell’onorevole Alessandro Pagano che aveva promesso un intervento in parlamento.