Roma. Scintille nel corso dell’audizione in commissione ambiente al senato del governatore della regione Sicilia, Rosario Crocetta. “I petrolieri avranno gatte da pelare molto dure – ha detto a proposito del protocollo d’intesa tra Palazzo d’Orleans, Assomineraria, Eni e altre imprese di estrazione del petrolio – quell’accordo è uno strumento di controllo.
Non autorizza nulla ed è in sintonia con le leggi italiane”.
Crocetta ha pure invitato quei componenti della Commissione che hanno avanzato delle critiche a “fare una legge sulle trivellazioni, e in quel caso la rispetteremo. Il mio governo non ha concesso neanche un’autorizzazione per i pozzi”, ha concluso il governatore.
“Non abbiamo avuto risposte istituzionali adeguate, anzi c’è stata una parziale ammissione di errori nel protocollo tra Regione, Assomineraria ed Eni – dice il presidente della commissione Giuseppe Marinello – non abbiamo avuto rassicurazioni sulla gestione delle estrazioni in Sicilia, è apparso chiaro piuttosto il nervosismo del presidente Crocetta sulla questione. E’ necessario a questo punto convocare quanto prima l’amministratore di Eni De Scalzi. Lo stesso Crocetta ha ammesso che c’è stata una svista, se non un errore, nel contemplare nel protocollo tra Regione Sicilia, Assomineraria ed Eni, di fatto, una sanatoria implicita rispetto all’attività sin qui svolta da settant’anni nel settore petrolifero. Non si può barattare la tutela dell’ambiente con investimenti economici”.